| Trofeo Berlusconi e scambio Cassano-Pazzini: le belle notizie viaggiano sempre in coppia. Dalla partita è emersa una piccola scheda dei nostri reparti: difesa colabrodo, centrocampo senza qualità, attacco inesistente. Meno male che c’è il mercato.
Partiamo subito da lui: Antonio Cassano, bell’esempio di riconoscenza. Preso dopo due mesi che era stato messo fuori rosa, tenuto per sei mesi con una panza degna del miglior Bud Spencer, rimesso in forma e poi guarito (unico giocatore della storia che il Milan sia riuscito a guarire piuttosto che ammalare) aspettando una stagione intera, nell’estate del ridimensionamento la prima cosa che gli viene in mente, invece di prendersi qualche responsabilità come mai fatto in carriera, è quella di chiedere la cessione. Che bell’uomo: capisco la rabbia per la pietosa politica societaria, però almeno la decenza di provare a rendersi utile dopo che per un anno e mezzo hai ricevuto molto più di quello che hai dato, almeno quella l’avrei mostrata. Meno male che abbiamo un dirigente illuminato come Zio Fester a rimpiazzare degnamente fantantonio: chi meglio di Pazzini? E qui si aprono molteplici discorsi: chi farà gli assist quest’anno? Boateng ed Emanuelson? Su di loro tornerò dopo. Altro punto: caro Adriano, ti sei accorto che Pazzini è un attaccante che segna quasi solo di testa? Vediamo se conosci il manuale del calcio: per segnare di testa occorrono dei cross, per fare dei cross occorrono terzini o ali che li sappiano fare. Leggiamo i nostri terzini: Antonini e Abate. Allora, il primo azzecca 2 cross l’anno e già in questo supera il suo collega: peccato che a 30 anni non abbia ancora capito come si fa il fuorigioco, anzi non ha proprio compreso la regola, basti vedere il gol di Vidal ieri sera e le numerose vaccate che ha regalato in serie negli ultimi anni. Abate la parola cross credo la abbini solo alla parola criss, nel senso che per lui è un reggiseno, come giocata di calcio non la conosce proprio. Su quali cross dovrebbe colpire di testa Pazzini? MI sembra come comprare degli sci e poi rendersi conto di vivere in Arabia Saudita. Tra l’altro chi è il genio delle quotazioni di mercato: Pazzini vale Cassano più soldi? Tra l’altro si parla di 7 milioni: ma allora per 8 non potevamo tenerci Maxi Lopez? Mah. Passiamo alla gara di ieri: peccato che alla Juve non andasse proprio di giocare, con un minimo di impegno ne avrebbero fatti almeno sei e mi sarei gustato la faccia di Berlusconi. Ieri, ad ogni accenno di attacco bianconero, c’era la sensazione di poter prendere un gol: succede quando passi dall’avere la coppia centrale più forte del mondo, Thiago-Nesta, a Yepes-Zapata. Vi rammento i nostri centrali: Yepes, Zapata, Bonera, Acerbi, Mexes. Ne giocano due, vi faccio un piccolo quesito matematico: quante combinazioni sono possibili? Se non lo sapete ve lo dico io: 10. Domanda più facile: tra queste 10 c’è una combinazione quantomeno decente? No, risposta ovvia. Se a questi centrali aggiungiamo i due terzini già nominati, abbiamo il quadro della nostra difesa, una specie di scolapasta che non trattiene nemmeno la pasta, contro la Juventus l’abbiamo abbondantemente visto. A centrocampo poi la qualità, già bassa lo scorso anno, è praticamente assente: Montolivo non mi dispiace, credo sia stato l’unico acquisto decente, purtroppo delegare ogni possibilità di esprimere un gioco apprezzabile interamente a lui è utopia. Ho detto la parola gioco, un termine abusato da tutti dopo la cessione di Ibra: vedrete adesso senza lo zingaro come si farà finalmente un bel calcio. Ieri ho visto veramente ottime cose, passaggini passaggetti, triangolini triangoletti e zero tiri in porta: grazie mister Allegri, con un tattico del genere nessuna assenza peserà quest’anno. Passiamo al nostro punto di forza, l’attacco: Pato è veramente in gran forma, cavoli, se ieri ci fosse stato un torneo di nascondino nessuno sarebbe riuscito a trovarlo. Il brasiliano ha avuto tanti problemi fisici, se anche fossero risolti qualcuno dovrebbe ricordarsi anche che il ragazzo ha la personalità del pulcino Pio. Ieri in 45 minuti non ricordo un pallone toccato: va bene che non ti arrivano perché dietro non c’è una squadra di calcio ma una specie di comitato agricolo, però insomma, io ricordo che una volta andavi dietro a prendere palla e puntavi in dribbling, ora aspetti la davanti manco fossi Bierhoff; certo, a livello muscolare forse sei anche più dotato, dato che ormai il culturismo è la tua unica ragione di vita insieme a Barbarella bella (guarda caso era allo stadio, che elemento indispensabile per la società), però di testa sei molto più scarso del tedesco. Dire che il migliore in campo è stato Robinho la dice tutta su come siamo messi ora: Binho mi sembra l’unico che abbia voglia di giocare, negli altri vedo solo lo sguardo spento, lo stesso che si vede nelle tribune, un ambiente così deluso e rassegnato manco ai funerali l’ho mai visto, impressionante. Nella pubblicità con Sacchi il giocatore ideale ha la grinta di Boateng: andiamo bene, io la grinta del Boa l’ho vista solo il primo anno, poi ho visto solo gossip, infortuni e confusione. Siamo sicuri che questo sia il nostro degno numero 10? Tra lui ed Emanuleson non so chi faccia peggio: confusione e qualità sotto le scarpe. Siamo messi così male che ci tocca sperare nel ritorno di Kakà, dato che Pazzini sarà utile come un frigorifero al polo nord. In generale è tutto il calcio italiano veramente in un momento orrendo, me ne sono reso conto dalla già citata pubblicità con Sacchi: chi è il degno avversario della prima creatura? Un essere immondo con le gambe di Seedorf, il cuore di Borini e la visione di gioco di Marchisio. A parte il fatto che i primi due manco giocano in serie A, ma come si fanno a mettere in una creatura le gambe di Seedorf? Per condannarla alla paralisi permanente? Come montare il motore del mio motorino 50 ad una Bugatti Veyron. Ve lo creo io un degno avversario: datemi il sedere di Seedorf, la precisione di Traorè, la personalità di Pato. Che qualcuno provi a battermi.
Alessio Scalzini
Fonte:DnaMilan
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