I Milan Club chiedono di votare per il PdL

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  1. James Watson
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    I «Milan Club»: votate Silvio
    E i tifosi protestano

    Lettera alla vigilia del primo turno

    MILANO - A meno di una settimana dalla festa per lo scudetto, la gioia dei milanisti sembra appannarsi. Almeno in parte. «Tutta colpa della politica». Perché la politica «deve stare fuori dagli spalti: allo stadio né rossi né neri solo rossoneri». Il problema è una lettera agli iscritti dell'Associazione italiana Milan Clubs che invitava a votare per il Pdl alle amministrative di Milano. E inviata pochi giorni prima delle elezioni. «Qualora tu fossi un elettore del centrodestra, domenica e lunedì, recandoti alle urne potrai votare facendo una croce sul simbolo del Popolo della libertà e scrivere il nome Berlusconi nello spazio per la preferenza». Per poi aggiungere: «Un gesto tanto semplice quanto decisivo per fare di Milano una città sempre all'altezza della nostra straordinaria squadra di calcio!». «Un'ingerenza», firmata dal presidente onorario dei club rossoneri Alessandro Capitanio, che ai tifosi proprio non è piaciuta. E a decine, a loro volta, hanno preso carta e penna per rispondere. «Mi dissocio completamente dal vostro tentativo di mescolare la passione calcistica e la doverosa riconoscenza al nostro presidente, con la politica».

    Nelle polemiche sulle elezioni amministrative a Milano si aggiunge anche il capitolo sport. Dalla società di via Turati prendono le distanze, parlano di «iniziativa personale» e non riconducibile «in alcun modo» al Milan. «L'Aimc è una struttura indipendente, anche se lavoriamo in stretto contatto». Dicono di non aver mai saputo nulla e di politica preferiscono non parlare. D'altronde «dal 1994 ci stiamo lontano e non cominceremo ora. Anche se ci sono state molte opportunità, pure di recente». Il riferimento è a sabato scorso, vigilia dell'apertura delle urne e giorno della festa per lo scudetto. Silvio Berlusconi in tribuna non concede interviste. Politica e calcio, per questi giorni, non vanno di pari passo.

    La responsabilità, dunque, è tutta dell'associazione che conta oltre 93 mila iscritti. E che a sua volta «scarica» Capitanio. «Dice di essere un caro amico di Berlusconi. E ha deciso di aiutarlo a titolo personale», spiega Giuseppe Munafò, numero due dell'Aimc. Anche lui di polemiche non vuole proprio sentir parlare: «Non c'è stata alcuna forzatura, si è rivolto a chi vota già da quella parte e non con toni aggressivi». Sarà, ma tra i quasi 500 destinatari («Non abbiamo avuto il tempo di mandarne altre», spiegano dalla segreteria dell'associazione), c'è chi protesta. «Usare il nome del Milan e i suoi successi in ambito politico è di per sé un tradimento alla purezza della fede», si legge. E non finisce qui perché su internet e, in particolare sui social network, la rabbia dei tifosi esplode: «È una vergogna». Oppure: «Così ci avete rovinato la festa per lo scudetto».


    Benedetta Argentieri
    20 maggio 2011
    © RIPRODUZIONE RISERVATA corriere.it
     
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  2. Zenkerius
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    «Mi dissocio completamente dal vostro tentativo di mescolare la passione calcistica e la doverosa riconoscenza al nostro presidente, con la politica».
     
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  3. piero rossonero
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    CITAZIONE (Zenkerius @ 20/5/2011, 19:38) 
    «Mi dissocio completamente dal vostro tentativo di mescolare la passione calcistica e la doverosa riconoscenza al nostro presidente, con la politica».

    ma è un virgolettato di chi? tuo? :B):
     
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  4. Zenkerius
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    No, dell'articolo sopra, ma rispecchia pienamente il mio pensiero.
     
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48 replies since 19/5/2011, 10:36   1081 views
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