L'orgoglio di Seedorf

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  1. franfrescone
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    Seedorf: "Sono ai livelli dei migliori anni. Voglio chiudere la carriera al Milan, ma..."

    Clarence Seedorf, assoluto protagonista di questa stagione rossonera, ha concesso una lunga intervista esclusiva a Giulio Mola per QN. Immancabile una domanda sul futuro, con l'olandese che ha nuovamente ribadito la sua preferenza, facendo però capire che il Milan dovrà essere abbastanza convincente: "Conosco il mio valore, ora tocca al Milan, sono loro che hanno scelto di aspettare tutta la stagione per parlare con me e altri. Ho ricevuto proposte importanti che ho messo da parte. La mia volontà non importa, conta quella del Milan. Voglio giocare ancora molti anni ai massimi livelli. Comunque è molto bello che il presidente mi abbia aperto le porte. - Ha dichiarato l'orange riferendosi all'investitura come prossimo allenatore del Diavolo - Vorrei restare qui perchè mi piacerebbe chiudere la carriera con il Milan, sarebbe il decimo anno e io adoro il dieci. Ma andrei via se il Milan mi proponesse qualcosa senza convincermi". Nove anni fa, a Roma, si consumò una delle giornate più buie per il mondo interista: lo Scudetto sfumato all'ultima giornata contro la Lazio. Seedorf era un calciatore dell'Inter e, quel pomeriggio, non giocò: "Se il 5 maggio fossi stato in campo anzichè in panchina, forse sarebbe finita diversamente. Quel momento della carriera mi è rimasto ancora in gola. Lo scambio con Coco? Era un problema dell'Inter scegliere un giocatore, eravamo già d'accordo per separarci. Con Moratti avevo e ho un buon rapporto, la scelta fu di Cuper". L'olandese, sempre in campo nei momenti decisivi della stagione, non si spiega le tante panchine di quest'annata, facendo però notare il suo grande orgoglio e il suo attuale livello di forma: "E' stato un anno bello, con alcuni mesi delicati. Alla fine è la qualità che prevale. Se io a 35 anni devo pensare di dimostrare ancora il mio valore dopo 850 partite in 18 anni di carriera sono messo male. Quest'anno per me parlano i numeri: ho giocato nel periodo in cui abbiamo scavalcato chi ci stava davanti. Io stavo molto bene e la continuità paga. Invece sono stato messo in panchina senza avere spiegazioni. I fischi e i miei applausi? Sono emotivo ma pure razionale. I momenti di difficoltà si superano così, e io capisco quando qualcuno... non capisce. E non posso non sorridere a quel 90% di persone che mi ha applaudito o capisce. Poi sono molto orgoglioso: se uno mi dice 'sei finito' mi sta solo motivando. E' successo anche quest'anno. E la rabbia mi passava anche se continuavo a chiedermi: 'Perchè devo star fuori quando merito di essere in campo?' Oggi non si possono avere dubbi, questo è il Seedorf dei migliori anni". Seedorf, staccandosi dall'argomento Milan, parla anche di tecnologia, mostrandosi favorevole a nuovi mezzi per aiutare la quaterna arbitrale: "La prova tv utilizzata per fatti antisportivi va bene. Ma non basta. Gli arbitri vanno aiutati perchè il fisico nulla può di fronta alla velocità del gioco. A me non va che si dica che 'l'errore dell'arbitro fa parte del gioco'. No, perchè se il pallone è dentro di mezzo metro quello è gol, e l'errore umano dell'arbitro può essere evitato".
     
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22 replies since 5/5/2011, 17:26   422 views
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