Allo stadio gratis....

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    Da L'Espresso
    Allo stadio gratis, ora piantatela

    di Silvia Cerami



    A Roma i biglietti omaggio «per le autorità» sono 400, a Milano 320, a Napoli «si cerca di accontentare tutti». Inizia il campionato e scatta la caccia al privilegio. Degli onorevoli, ma anche dei giornalisti e dei manager (24 agosto 2012)

    E' bastato che il Pescara, neo promosso in serie A, facesse sapere di non voler più concedere 150 biglietti omaggio a consiglieri, assessori e parlamentari locali per far scattare un contropiede degno dell'Italia campione di Enzo Bearzot. «Non rivendichiamo biglietti o abbonamenti gratis, ma il rispetto dello Statuto, che dà la possibilità a consiglieri, assessori, sindaco e difensore civico di entrare nelle strutture sportive per verificare che non ci siano problemi. Vogliamo esercitare il nostro diritto», hanno argomentano i consiglieri comunali Renato Ranieri e Fausto Di Nisio. E per verificare la sicurezza in campo il momento opportuno pare essere proprio quello della partita.

    «Una partita di campionato è uno spettacolo di alta qualità che va tutelato, non regalato a chi non ha bisogno di regali. Se vogliamo invitare qualcuno, agli 'amici degli amici' o ai 'lei non sa chi sono io', preferiamo studenti meritevoli che domani potrebbero diventare nostri tifosi o destinatari di iniziative specifiche di carattere sociale», dice il responsabile comunicazione della Fiorentina, secondo il quale bisogna «estirpare un fenomeno tipicamente italiano». Parliamo di oltre 100 biglietti ad evento richiesti da politici e autorità locali, più di un migliaio per le partite clou. E così i Viola di Diego Della Valle si sono dati un obiettivo: «Ridurre del 75 per cento in due anni la quota degli omaggi, naturalmente escludendo quelli riservati alle categorie che ne hanno diritto in conseguenza di leggi, normative o convenzioni, come per esempio, istituzioni, forze dell'ordine, enti, autorità

    Rimangono così salve le 136 tessere, comprese le 10 di servizio, date ai rappresentanti del Comune di Firenze in base alla convenzione per la concessione d'uso e di gestione dello stadio Franchi. Perché se ogni club può decidere se regalare alcuni biglietti omaggio, resta l'obbligo di fornire alcune tessere gratuite ai proprietari dello stadio. A Palazzo Vecchio si è deciso che più della metà sia devoluta ad associazioni sportive e di volontariato, ma ogni amministrazione può stabilire quantitativi e destinatari a propria discrezione. «I club di calcio sono ostaggi delle municipalità» tuona Marcel Vulpis, direttore di SportEconomy, «il fatto che 19 club di A su 20 non abbiano la titolarità e la gestione autonoma della struttura è un'anomalia. Un'anomalia tutta italiana, perché all'estero gli stadi sono di proprietà dei club. Se fossero titolari potrebbero decidere autonomamente come gestire questi biglietti».

    Tranne la Juventus che è proprietaria dell'omonimo Stadium, tutti gli altri club, in attesa della legge bipartisan sugli impianti sportivi che a settembre va in terza lettura al Senato dopo un blocco di tre anni alla Camera, devono fare i conti con convenzioni e biglietti omaggio in contropartita.

    Milan e Inter ad esempio consegnano per ogni match di Campionato e di Coppa al Comune, proprietario del Meazza, 320 ticket. «I biglietti non sono da considerarsi veri e propri omaggi ma rientrano nel canone di locazione dell'impianto sportivo, una convenzione che durerà fino al 2030» spiegano i due club all'ombra della Madunina. Poco meno della metà sono riservati a Palazzo Marino: quattro a partita al sindaco Giuliano Pisapia, due a ognuno dei 12 assessori, due al presidente del Consiglio comunale, due a ognuno dei 48 consiglieri comunali e poi due al direttore generale e ancora altri due al segretario generale. Quasi 160 biglietti che garantiscono l'accesso alla Tribuna Autorità o all'Anello Rosso. Quello che ai tifosi costa almeno 150 euro a partita. La restante parte dei 320 coupon, fino alla scorsa stagione, era assegnata discrezionalmente dal gabinetto del sindaco. Da quest'anno finirà nelle mani dei cittadini milanesi. Studenti, volontari e dipendenti comunali che li riceveranno tramite sorteggio.

    «Se il Comune assegnerà la maggioranza dei biglietti a semplici cittadini, bene. Se così non sarà, la svolta annunciata sarà solo una foglia di fico. Attendo fiducioso di conoscere i dettagli del piano» commenta Marco Cappato, consigliere comunale dei Radicali, che si batte per eliminare il privilegio del biglietto omaggio. «In un anno ho restituito 100 biglietti omaggio per San Siro, per un equivalente di 15 mila euro. Li regalo con una lotteria. Credo poi sia necessario rinegoziare l'attuale convenzione che assegna biglietti omaggio per un equivalente economico di oltre 10 milioni di euro per il solo Campionato e almeno altrettanti per le Coppe e gli eventi musicali, al fine di abolire questo assurdo sistema».



    Un sistema, quello del numero di ticket da dare alla proprietà degli impianti, su cui si sono giocati scontri degni dei più violenti ultras. Come quello tra il patron della Lazio Claudio Lotito e il Coni, proprietario dello Stadio Olimpico. 1.350 biglietti per ogni partita, di cui 900 omaggio e i restanti in tessere di servizio. A tanto ammontava, fino allo scorso anno, il pacchetto che Lazio e Roma dovevano fornire al Comitato Olimpico, in base alla convenzione d'uso dello stadio romano.

    Poco importa che ora la AS Roma della nuova gestione Di Benedetto abbia scelto di bandire le tessere omaggio e seguire la filosofia degli States in cui «i posti migliori sono venduti a prezzi più cari perché lo status symbol non è essere in tribuna gratis, ma comprarsi il biglietto». Se infatti Leonardo Rossi, responsabile vendite «vuole un sistema virtuoso e non viziato con pacchetti stagionali Premium per chi crede concretamente e non a parole nei colori giallorossi», esponenti politici di ogni estrazione possono contare sul Coni per godersi la partita da invitati. Con la nuova stagione però dovranno faticare un po' di più. I posti a disposizione, secondo la nuova convenzione, sono solo 400. Cioè 120 nella nuova Tribuna Autorità del Comitato Olimpico e i restanti distribuiti tra la tribuna d'onore e la Monte Mario. E, spiegano dal Comitato, sarà una tribuna 'Onesti': il principio primario è destinare i biglietti alle categorie benemerite dello sport italiano. Lo staff ristretto del presidente Giovanni Petrucci, valuterà di volta in volta in base alle richieste. «Quello che fa la Roma è giusto, nessun privilegio» commenta il romanista Maurizio Gasparri che però rimarca la sua posizione. «Vado alla tribuna del Coni fino a quando mom sarà abolita non ci andrò. Ma non ci sono solo politici, sa. Ci sono anche manager, dirigenti pubblici, direttori di giornali e magistrati. Ho visto spesso Antonio Ingroia che è interista e da Palermo si muove spesso per vedere la partita. E con lui si muove pure la scorta».

    Ingroia fa sapere di aver visto «solo un paio di partite. E' vero che sono tifoso dell'Inter, ma il mio tempo libero è poco. E quando ho visto la partita a Roma già ero lì per lavoro». Preferisce pagarsi autonomamente l'ingresso, Enzo Carra, laziale dell'Udc: «Di solito vado con mio figlio e compro il biglietto. In altre epoche a volte ho chiesto al Coni, non l'anno scorso però perché Lotito aveva aperto un contenzioso. Piuttosto stiamo pensando a un super abbonamento dei parlamentari in modo che si tassino e versino una quota alla società».

    Ma ci sono anche squadre che non sembrano avere problemi con i biglietti da regalare. «Abbiamo un accordo con il Comune e poi diamo altri biglietti omaggio. Non è un problema. Cerchiamo di accontentare tutte le richieste, non ne riceviamo poi molte» spiegano dall'ufficio stampa del Napoli. Forse perché c'è anche chi, come Gaetano Quagliariello, che nel suo ufficio vanta un altarino con le statue di Cavani e Lavezzi, preferisce «vedere le partite in tv, o magari all'estero. Per esempio ho visto Chelsea-Napoli. Sono partito con un volo low cost e ho acquistato i biglietti».
     
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